Un mio amico parte per la Svezia


On air: Sound of arrows, There is still hope


Qualche mese fa io e i miei amici siamo andati a ballare. Era un posto sperduto nella campagna pistoiese, in una località famosa principalmente per il tasso di analfabetismo più alto della Toscana e per le pittoresche attività di spaccio e criminalità che rendono la zona caratteristica. La cosa che vorrei menzionare è il bagno chimico messo a disposizione dei clienti della serata: un bagno chimico veramente eccitante, fornito dell'invenzione più utile che la tecnologia moderna ha partorito negli ultimi anni - forse per riscattarsi da boiate come lo spazzolino a energia solare o l'iPad. Ossia, il sistema di pulizia del bagno chimico consiste in un pedale che, se premuto, fa scorrere un rullo il quale trasporta i tuoi bisogni altrove.

Lo slogan di questo bagno chimico di ultima generazione era Con due colpi di pedale, l'igiene è totale. Ciò ha causato in me un senso che è un misto tra perplessità, disgusto e piacere semi-erotico, tant'è che ogni tanto, ancora oggi, mi diverto a ricordare questo simpatico motto con un mio amico. Chiameremo questo mio amico Lamberto, che è un nome di fantasia che ho scelto perché un po' ricorda il vero nome del mio amico, e poi perché è anche il nome del tipo che Sabato sera non ha risposto alle mie avances. Così se vi capita di conoscere un tizio che di nome fa Lamberto, nel dubbio, pestategli un piede. Il sinistro, magari, che al destro ho già pensato io.

Lamberto fra pochi giorni parte per un Paese dove tutto è freddo e freddamente perfetto e perfettamente sottosopra: i treni arrivano in orario, per esempio, e ci sono talmente tanti biondi che sono i mori a essere considerati i più belli. Starà via per due anni, almeno, e poi chi lo sa: potrebbe trovare lavoro là a Biondolandia, oppure da un'altra parte ancora.

Lamberto è preoccupato, e sarei falso se scrivessi che non capisco le sue paure. Andrà a vivere da solo, in uno Stato lontanissimo e completamente diverso dall'Italia, con una nuova lingua da imparare e una cultura differente. Si allontanerà dai parenti e dagli amici che ha qui, e all'inizio non conoscerà nessuno. La voglia di realizzare i propri sogni si trasforma spesso nella pressione di dover tornare da vincitore, di non deludere nessuno.

Lamberto dovrà ricominciare e io mi rendo conto che è difficile farlo partire tranquillo. Però una cosa la so, l'ho pensata, capita e assorbita in questi giorni e gliela voglio dire qui, pubblicamente. Che a volte ricominciare è la cosa migliore che ti possa capitare. Che c'è una differenza enorme tra ricominciare e scappare, e la differenza sta nella motivazione con cui i tuoi occhi guardano all'orizzonte. Chiudere col passato e fare di tutto per evitarlo non è ricominciare: ricominciare è fare tesoro di quello che si è costruito, fare tesoro di quello che sei, e usarlo per raggiungere i tuoi obiettivi.

Lamberto parte per la Svezia e io mi accorgo solo alla fine del post che non lo sto scrivendo solo per lui, ma anche per me. Ricominciare non significa dare due colpi al pedale e aspettare che il rullo nasconda la merda. Quella merda c'è ancora, l'hai solo nascosta alla tua vista. Esci dal bagno chimico, che non è la soluzione, malediciti per la tua tendenza a trovare solo metafore che hanno a che fare con urine ed escrementi, e poi ricomincia a ballare. Caro Lamberto, ricominciare può essere straordinario.

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